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Immagine del redattoreFlavia Novelli

È morto Nanni Balestrini Scompare a 83 anni lo scrittore italiano del Gruppo 63



“È con tristezza e dolore che informiamo della scomparsa di Nanni Balestrini. Una scomparsa, non solo per noi, incolmabile”. Con queste parole in un post su Facebook, la casa editrice Derive e Approdi comunica l’uscita di scena dello scrittore, poeta e saggista noto ai più per essere stato tra i protagonisti del movimento di avanguardia letteraria Gruppo 63. Balestrini era nato nel 1935 a Milano, dove aveva iniziato molto giovane a lavorare come redattore della rivista letteraria il Verri per poi approdare alla casa editrice Bompiani, dove conobbe Umberto Eco.

Nel 1963, con Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Antonio Porta, Alberto Arbasino, Edoardo Sanguineti e lo stesso Eco, fondò a Palermo il più ampio gruppo di neoavanguardia letteraria, che deve il nome all’anno di nascita. Il Gruppo 63 aveva tra i suoi obiettivi quello di superare la poesia e la prosa tradizionali con una produzione culturale sperimentale e politicamente impegnata. Balestrini, vicino al Movimento Studentesco, fu uno degli intellettuali più importanti delle contestazioni sociali e politiche degli anni Sessanta, che raccontò in diversi romanzi, tra cui Tristano e Vogliamo tutto.

Sempre nel 1963, pubblica con Feltrinelli la sua prima raccolta di poesie, Come si agisce. In quegli anni fa anche le sue prime esposizioni d’arte e si dedica al teatro, in particolare nella forma della danza poetica. Tutte le poesie di Balestrini sono state recentemente ripubblicate dall’editore Derive e Approdi in tre volumi. Ed è con una poesia, come si conviene a un poeta, che vogliamo ricordarlo.


Avremmo potuto farne a meno gli alberi fanno troppo rumore, ma cosa ci stanno a fare i cavalli, ciascuno per suo conto avremmo finito per perderci, fare ritorno, fare tutto quello che vuoi, certe volte gli alberi riescono a crescere in direzione del cielo aspirando l’esplosione dell’istante inatteso, aspettando che finisca di piovere, ispirati dall’istinto correndo da una parte all’altra ispidi, istigati dall’isteria, il cuore pieno di bottoni, le dita immerse, anguiformi, com’erano belle dalla barca, soffiamoci sopra, fine.

da Frammenti del sasso appeso


Articolo pubblicato il 12 settembre 2019 su Librinews

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