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Immagine del redattoreFlavia Novelli

Inchiesta sulla poesia. Il progetto e il libro di Lorenzo Spurio

Aggiornamento: 5 mag 2023


Con un’intervista all’autore






Un viaggio al centro della poesia. A guidarci è il poeta, scrittore e critico letterario Lorenzo Spurio con il suo ultimo libro Inchiesta sulla poesia, che raccoglie saggi e approfondimenti dedicati alla poesia e alle sue varie sfaccettature, a completamento di un’iniziativa da lui promossa nel dicembre 2019 quando decise – come richiama il titolo – di lanciare un’inchiesta sulla poesia. Una serie di domande, rivolte potenzialmente a tutti ma dirette prioritariamente ai poeti, per raccogliere opinioni e considerazioni su una serie di aspetti significativi della poesia odierna e non solo. L’adesione è stata importante: circa duecento poeti hanno risposto alle ventisei domande del questionario, esprimendo le proprie opinioni su una corposa serie di temi, riguardanti il significato, la funzione e il destinatario della poesia, il ruolo dei critici e dei premi letterari, le nuovi voci del panorama poetico contemporaneo, le contaminazioni artistiche, e molto altro. Lo stimolante confronto scaturito dall’iniziativa ha dato il via all’interessante saggio nel quale non mancano, all’interno delle sezioni dove si dibatte sui vari argomenti, citazioni di alcune delle risposte fornite dagli intervistati che Spurio ha ritenuto propedeutiche allo studio e motivo di ulteriore arricchimento per la dissertazione. Ad arricchire il volume, una nota introduttiva del critico letterario abruzzese Massimo Pasqualone e una nutrita scelta di citazioni sulla poesia del noto poeta e giurista Corrado Calabrò estratte da un suo saggio dal titolo particolarmente evocativo (C’è ancora spazio, c’è ancora senso per la poesia?), pubblicato in prima versione ormai qualche anno fa e riproposto per accenni e rimandi. Vi sono inoltre, in appendice, alcuni contributi aggiuntivi che aiutano ad ampliare ancor più lo studio e la riflessione sulla complessità dell’universo poetico nella nostra contemporaneità. L’autore ha deciso infatti d’inserire il testo di una sua recensione scritta tempo fa per il poeta e haijin campano Antonio Sacco interamente volta ad approfondire il fenomeno della poesia epigrammatica orientale dello haiku e un saggio particolarmente interessante, sulle nuove forme e linguaggi poetici, dalla street poetry alla InstaPoetry, scritto dalla poetessa Flavia Novelli e pubblicato proprio qui, per la prima volta, il 12 settembre 2019: Poesia sociale versus poesia social. Nelle piazze reali e virtuali si sta giocando la sfida per la rinascita della poesia (?)

L’opera – che conta 238 pagine – è stata pubblicata nella collana “I saggi” della casa editrice PlaceBook Publishing & Writer Agency di Rieti a cura di Fabio Pedrazzi.


Intervista all’autore

Quando nel 2019 hai lanciato l’inchiesta sulla poesia avevi già chiaro che da essa avresti tratto un saggio o sono stati i contributi raccolti a stimolarti? Non avevo ben in mente, in partenza, in quale forma avrei dato diffusione ai tanti risultati raccolti. Inizialmente avevo pensato che avrei redatto degli schemi e magari dei grafici per evidenziare in maniera visiva i risultati raccolti, magari con qualche riga di commento e d’interpretazione. Data l’ampiezza degli argomenti e, soprattutto, la ricchezza delle risposte (in taluni casi) mi è sembrato opportuno non semplificare il lavoro in maniera troppo matematica (sebbene il saggio abbia al suo interno anche questo approccio che si identifica con le percentuali di preferenze, etc.) ma di ampliare il discorso in un saggio monografico sull’argomento. Questo mi ha permesso, inoltre, di esporre via via anche mie idee circa gli argomenti che venivano di volta in volta trattati, inserire citazioni di classici, argomentare in maniera più ampia determinati aspetti che ritenevo cruciali o degni di un maggior respiro.

Ci sono state domande per le quali davi già per scontate le risposte e che invece hanno avuto esiti per te inaspettati? In alcuni casi le risposte potevano dirsi già per lo più intuitive, auspicabili o comunque preventivabili, data la natura conosciuta e comune delle stesse. È stato comunque interessante indagare anche le preferenze minori, non sempre così evidenti e ipotizzabili dall’inizio. In talune domande, come quelle in cui si chiede di citare nomi di poeti che si credono dimenticati dalla storiografia e dal pubblico comune o quelli che, pur giovani e promettenti, meriterebbero maggiore attenzione, senz’altro sono fuoriuscite risposte curiose, in alcuni casi illuminanti e che fanno ben sperare. La vastità degli argomenti trattati e la massiccia presenza di interventi nei termini di risposte ha permesso, con questo progetto volto a sistematizzare l’intero assetto dei contributi, di dare voce anche alle idee meno comuni, ritenute marginali, meno sostenute permettendo – per lo meno credo – una mappatura concreta delle varie vedute dei poeti d’oggi (l’inchiesta era diretta prevalentemente a loro) sui motivi-cardine che l’hanno ispirata.

Fra tutti i temi che hai trattato nel tuo volume, ce n’è uno in particolare che vorresti ulteriormente approfondire? Sceglierne uno solo per me sarebbe difficile, limiterebbe i miei tanti interessi. Senz’altro il mondo della poesia dialettale credo che necessiti di maggiore trattazione perché da tanto, ormai da decenni, rischia sempre più d’intraprendere la via forzata della subalternità alla poesia in lingua per i tanti motivi che sappiamo che, invece, per chi ama la poesia come “voce dell’anima” non dovrebbero essere tenuti in considerazione come elementi di discrimine ma caratterizzanti. C’è, d’altro canto, tutto il discorso della centralità del pubblico che non è possibile eludere quando si pensa alla poesia, all’importanza di un contesto che sia dotato non solo d’ascolto ma richiamato mediante sistemi di partecipazione attiva. Il fenomeno del poetry slam, che pure ho praticato, anche se prevede un diverso modo d’intendere la poesia, credo che non debba essere considerato aprioristicamente come negativo, antipoetico né diventare recettore di considerazioni denigratorie dinanzi alla non conoscenza del fenomeno. Nell’inchiesta, in tutte le parti, ho tenuto in particolar modo a sottolineare l’ampiezza delle risposte di coloro che, pur scettici dinanzi agli argomenti via via proposti, rifiutavano comunque in maniera categorica di dirsi convinti assertori o negatori incalliti. Credo, infatti, che deve esserci sempre un quid che muove dalla curiosità e porta, se non ad abbracciare un’idea o una visione, per lo meno a lambirla, a tentare di comprenderla. Bisogna rifuggire – tanto più in un campo come quello culturale – da settarismi, dogmatismi, negazionismi. Come pure dal culto dell’io.





L’indice del volume


Lorenzo Spurio (Jesi, 1985), poeta, scrittore e critico letterario. Per la poesia ha pubblicato Neoplasie civili (2014), Tra gli aranci e la menta. Recitativo dell’assenza per Federico García Lorca (2016; 2020) e Pareidolia (2018). Ha curato antologie poetiche tra cui Convivio in versi. Mappatura democratica della poesia marchigiana (2016). Per la narrativa ha pubblicato tre raccolte di racconti. Intensa la sua attività quale critico con la pubblicazione di saggi in rivista e volume, approfondimenti, tra cui le monografie su Ian McEwan, il volume Cattivi dentro: dominazione, violenza e deviazione in alcune opere scelte della letteratura straniera (2018), Scritti marchigiani (2017) e La nuova poesia marchigiana (2019). Tra i suoi principali interessi figura il poeta Federico García Lorca al quale ha dedicato un saggio sulla sua opera teatrale, tutt’ora inedito e tiene incontri tematici, oltre ad aver curato il volume Il canto vuole essere luce. Leggendo Federico García Lorca (2020). Ha tradotto dallo spagnolo una selezione di poesie di Dina Bellrham confluite in Le iguane non mi turbano più (2020). Presidente dell’Associazione Culturale Euterpe di Jesi, ha ideato e presiede il Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”. Sulla sua opera hanno scritto, tra gli altri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Dante Maffia, Ugo Piscopo, Nazario Pardini, Antonio Spagnuolo, Emerico Giachery.


Pubblicato su Librinews il 9 luglio 2021

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