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Immagine del redattoreFlavia Novelli

Sacrificio

Sacrificio. Tra i significati troviamo: Grave privazione o rinuncia, volontaria o imposta, a beni e necessità elementari, materiali o morali; L’offerta volontaria della propria vita per il bene della patria, della società, o per un ideale; Grave privazione o rinuncia, volontaria o imposta, a beni e necessità elementari, materiali o morali; Lieve rinuncia a piccoli interessi e comodità o soddisfazioni, a qualcosa di gradito o di desiderato; privazione, rinuncia, disagio imposto da determinate condizioni o sopportato in vista di un dato scopo.


Sacrificio è un sostantivo maschile ma, nella sostanza, è per sua natura femminile.


Dai tempi dei tempi il sacrificio appartiene alle donne, investe le loro vite, i loro destini.

Dal sacrificio della vergine alla dea Artemide in poi, le donne hanno continuato ad essere le vittime sacrificali predilette: agli dei, agli uomini, alla famiglia, ai figli, alla società.

Si sacrifica un bene prezioso ma non indispensabile.

Chi si sacrifica è un essere generoso e altruista.

Chi si sacrifica manifesta devozione e lealtà.

La donna, da sempre è considerata preziosa, generosa, altruista, devota e leale ma, evidentemente, non così indispensabile.

È dunque a lei che tocca sacrificare desideri, ambizioni, carriera, vita, per i desideri le ambizioni, la carriera, la vita, di chi ama.

E allora che almeno il sostantivo venga riconosciuto di genere femminile; che non basta una “o” finale per renderlo maschile.



Paul Delvaux IL SACRIFICIO DI IFIGENIA




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