Cosa fa di una poesia una poesia?
È il contenuto o la forma?
La parola o il verso?
Il messaggio?
Il ritmo?
La musicalità?
Le regole?
L’originalità?
In tutta onestà non oso azzardare risposte perché davvero non ne ho le competenze.
Mi sembra già troppo azzardato pormi le stesse domande che in tanti altri, più legittimamente di me, si sono posti.
Ma forse per gioco, o per quella strana magia che la poesia a volte genera, questa notte mi sono abbandonata a formulare parole senza senso, o forse piene di senso, almeno per me.
Ho ripensato alla lettura di certe poesie in lingua originale di cui, pur non comprendendone il significato, magicamente mi sembrava di coglierne il senso, il sentimento.
Ho provato a giocare con i pensieri e le parole, traducendoli in lingue inventate, solo sonoricamente simili al francese, allo spagnolo o all’italiano.
Niente di nuovo, per carità. Non mi prendo sul serio, è solo un gioco.
Ho provato ad annullare la lingua reale, quella quotidianamente utilizzata, ad esprimermi attraverso parole inesistenti, inventate. Un tentativo di mettere alla prova il potere e la magia della poesia, per capire se sia possibile riuscire a comunicare anche senza un linguaggio codificato e condiviso, solo attraverso la suggestione di certe sonorità lessicali, di certe immagini vocali.
Credo che a volte sia possibile esprimersi senza utilizzare parole dotate di senso.
Magari, probabilmente, io non ci sono riuscita, ma è uno stimolo che avevo voglia di condividere, anche a rischio di espormi al ridicolo.
Cosansiè le vien can ven
Cosansiè le vien can van
Se vù can chi lè
la nuì can vien
Le ser pardè
vienne le buì
Ne san par vè
le con verdè
si tuà le gher
de suffrience
no passè
sivence de parlè
Le giarden de la mi fan
son vu la son
ne le valon
del nuì folen
Uan nuì
se com busiè
a la tremier
Mi suì acor
no jar se tien
ensè mi son
ensè mi nuit
cà siet encà
tu vien
Ensà
ancor
tu vien
Nosotros che lamos
despartido sienchilento
notravida encontrada
esperida
delonca vaga
chi tierra lucada
dondìa se cala
la perdura pardida
No es navaco che se espenda
No es premura che se volva
Semprada sola vida
Semprada solo tema
Sinche vada
no siè culva
No siè culva
sinche vada
Soliamo nela viela chiavere
Fiamo cavi su vadi nevi
Cu vede sede
non cada neghe
Si rede per fera
facterti sordi
che rede turgi un fagore
lemo di trefa
ma ser pera
chi gia la beca
chi became daso
oga rede
fer chieda mago
dense nova gira
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