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Immagine del redattoreFlavia Novelli

Lingua Madre


Che piacere ricevere l'antologia Lingua Madre Duemiladiciannove – Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27), contenente il mio racconto "Vite (in)visibili di donne migranti", selezionato dalla Giuria dell'omonimo concorso.

Per chi non lo conoscesse, il Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre, ideato dalla giornalista Daniela Finocchi, nasce nel 2005 con il sostegno della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino. Dopo l’avvio nell’ambito del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile, diventa progetto permanente della Regione Piemonte. Il Concorso è espressamente dedicato alle donne straniere – anche di seconda o terza generazione – residenti in Italia e alle donne italiane che vogliano raccontare storie di donne straniere conosciute personalmente.

Oltre a dare voce a chi abitualmente non ce l’ha, Lingua Madre rappresenta anche un’opportunità di incontro e confronto, incoraggiando la collaborazione fra le donne italiane e straniere nel caso quest'ultime dovessero avere difficoltà con l’uso della lingua italiana scritta.

Con il mio racconto ho cercato di rendere omaggio, anche attraverso la poesia, alle giovani donne meravigliose che ho ho avuto la fortuna di conoscere grazie al progetto europeo “REFEST Images & Words on Refugee Routes”, co-finanziato dal’Unione Europea all’interno del programma Europa Creativa, che nel 2018 ha chiamato a raccolta 32 artisti (8 poeti dall’Italia, 8 illustratori dalla Spagna e 16 fotografi da Bosnia Erzegovina e Croazia) per raccontare le storie, le vite, i percorsi di migranti e richiedenti asilo, attraverso lo sguardo e il linguaggio degli artisti.

Il progetto prevedeva residenze artistiche nei paesi coinvolti e quella italiana, a cui io ho partecipato, era dedicata alle donne migranti.

Le opere realizzate dai gruppi partecipanti alle quattro residenze artistiche sono state esposte nei Festival organizzati dalle Associazioni partecipanti, fra cui, per l’Italia, Passaggi Festival di Fano.

Grazie a Lingua Madre, le storie drammatiche, ma ricche di coraggio, amore e speranza, delle donne con cui ho trascorso giorni indimenticabili che mi porterò sempre nel cuore, potranno essere conosciute da più persone e magari entreranno anche nei loro cuori.



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