top of page
  • Immagine del redattoreFlavia Novelli

BEZOAR, la nuova rivista di poesia contemporanea per i tipi di Giulio Perrone



Perché una nuova rivista di poesia oggi? E qual è il significato di questo insolito titolo, Bezoar?

Credo che la maggior parte dei lettori si sia posta queste domande nell’apprendere della nascita della nuova rivista cartacea di poesia contemporanea, a cadenza quadrimestrale, edita da Giulio Perrone Editore, disponibile da maggio scorso in libreria o in abbonamento.

A risponderci è Giorgio Ghiotti, nell’editoriale del primo numero della rivista da lui diretta e coordinata da Ivonne Mussoni, Rudy Toffanetti, Francesco Ottonello e Stefano Bottero.

Fare oggi una rivista - nella situazione di atomizzazione culturale e di individualismo interconnesso che caratterizza il nostro presente - rappresenta, secondo Ghiotti, un modo per «portare avanti una idea di comunità poetica e culturale […] per tornare a interrogare le mappe e gli atlanti della poesia, e individuare delle coordinate, affollatissime, ma esistenti.» «E poi produrre una rivista è un atteggiamento culturale», sostiene ancora Ghiotti, aggiungendo che «non può esistere cultura senza comportamenti culturali, così come non esiste democrazia senza comportamenti democratici.»


Per quel che riguarda il nome con cui è stata battezzata la nuova rivista, il termine deriva dal persiano pad (protezione) e zahr (veleno), divenuto in arabo bazhar e poi in latino medievale bezoar. Indica una concrezione minerale o resinosa che a volte si forma nell’apparato digerente di alcuni ruminanti e alla quale, nel Medioevo, venivano attribuite virtù antitossiche e medicinali. Quale, dunque, il nesso con la poesia? Ce lo spiega ancora una volta Ghiotti che, nell’osservare come il bezoar sia una sorta di precipitato che accoglie in sé l’anima di un essere vivente trasformandosi in un talismano contro il male, dichiara che nelle intenzioni dei curatori è un po’ questo che la rivista aspira a essere: «un monolito piccolo e da viaggio, tascabile, un amuleto pronto a farsi divorare dal mondo per renderlo più netto, un gesto e un manufatto avvolto - e intessuto - di poesie.»


Appagate queste prime curiosità, non mi resta che rivelare qualcosa di più sui fondatori e redattori della rivista e sulla sua linea editoriale.


Ad animare Bezoar sono poeti e poete nati negli anni Novanta che, nonostante la giovane età, sono già nomi noti nel panorama poetico italiano, a partire da Giorgio Ghiotti che per Perrone dirige anche la collana di poesie Poiesis. Ghiotti ha pubblicato libri di narrativa, poesia e saggistica e lavora come editor responsabile della casa editrice FVE e come ufficio stampa di Utopia editore. Stefano Bottero ha esordito nel 2019 con la raccolta poetica Poesie di ieri (Oèdipus Edizioni) con prefazione di Biancamaria Frabotta della quale è stato allievo. È fondatore e redattore di Polisemie. Rivista di poesia iper-contemporanea e collabora attivamente, come critico e traduttore, con Nuovi Argomenti (Officina poesia online), Atelier e altre realtà editoriali. Francesco Ottonello è dottorando di ricerca in Studi Umanistici Transculturali presso l’Università degli Studi di Bergamo con un progetto sui riusi latini nella poesia italiana. Ha pubblicato la monografia Pasolini traduttore di Eschilo (Grin 2018), i libri di poesia Isola Aperta (Interno Poesia 2020) e Futuro remoto, in uscita nel Quindicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos 2021), a cura di Franco Buffoni. Ha fondato e dirige Mediumpoesia.

Ivonne Mussoni, riminese, nel 2013 ha pubblicato con Heket la plaquette A un quarto d’ora d’universo. Sue poesie sono presenti nell’antologia Post ‘900 lirici e narrativi (Giuliano Ladolfi Editore, 2015), in Centrale di Transito, ceci n’est pas une anthologie (Giulio Perrone Editore, 2016) e in Abitare la parola. Poeti nati negli anni Novanta (Giuliano Ladolfi Editore, 2019). Sempre con Giulio Perrone, pubblica nel 2017 la raccolta La corrente delle cose ultime e, nel 2021, Sirene.

Rudy Toffanetti pubblica la sua opera prima Sul confine con Aragno nel 2016 e, con lo stesso editore, nel 2020, la raccolta La luce della luna. È anche autore di testi teatrali e ha conseguito il diploma d’attore presso la scuola di teatro di Studionovecento.


Per quanto concerne la struttura della rivista, ogni numero prevede un importante spazio dedicato agli Inediti di autori e autrici di diverse generazioni; un Ritratto in versi dedicato da un grande nome della narrativa italiana contemporanea al proprio poeta preferito; le interviste di Conversazioni a cura della redazione su un tema specifico per ogni uscita e la sezione denominata Secondo tempo, che intende dare nuova vita a testi mai pubblicati o dimenticati di grandi nomi della nostra poesia. Chiudono infine la rivista, le Costellazioni, letture e recensioni di alcune delle più interessanti opere di poesia pubblicate di recente.


Nel numero d’esordio, segnaliamo, per chi non abbia già avuto il piacere di sfogliarlo, la presenza di inediti di Vivian Lamarque, Antonio Veneziani, Franco Buffoni, Simone Zafferani, Maddalena Bergamin, Gaia Giovagnoli e della poetessa brasiliana Hilda Hilst presentata da Valentina Cantori.

Le interviste a cura della redazione sono invece dedicate, com’è giusto che fosse, a chi fondò o partecipò attivamente ad alcune delle più importanti riviste poetiche e letterarie degli ultimi decenni del Novecento: Francesco Dalessandro a proposito di Arsenale, Stefano Simoncelli riguardo la bolognese Sul porto e Renzo Paris sull’esperienza di Carte segrete, la rivista romana dalla caratteristica copertina in cartone grezzo.


Non vi anticipo altro per non rovinare il piacere della sorpresa e della lettura.


Concludo invece con una considerazione: Giulio Perrone* è uno dei pochi editori che, come dimostra la nascita di Bezoar, punta molto sulla poesia (coraggio, incoscienza, passione o lungimiranza?) ed è per questo che ci auguriamo che Bezoar possa dare spazio a voci poetiche non ancora affermate e non facenti parte di comunità letterarie consolidate, anticipando e favorendo l’esordio di nuovi poeti.


Flavia Novelli


* Oltre che editore, Giulio Perrone è anche scrittore. Uscirà giovedì 16 settembre per Harper&Collins il suo nuovo romanzo dal titolo America non torna più.



La prima presentazione del libro si terrà a Roma mercoledì 15 settembre alle ore 18,00 presso la Feltrinelli Galleria Alberto Sordi.

Interverranno Nadia Terranova e Paolo Di Paolo mentre le letture saranno a cura di Ninni Bruschetta.

73 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page